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Scola, Èttore.

Regista cinematografico italiano. Già collaboratore di periodici umoristici, esordì nell'ambiente cinematografico alla fine degli anni Cinquanta partecipando, in veste di co-sceneggiatore, alla realizzazione di alcuni film di successo tra i quali si ricordano: Un americano a Roma (1954), di Steno; Il conte Max (1957), di Giorgio Bianchi; Il mattatore (1960), Il sorpasso (1962) e I mostri (1963), di Dino Risi; Anni ruggenti (1962), di Luigi Zampa e buona parte della produzione di Antonio Pietrangeli fino al 1965. Nel 1964 esordì nella regia con Se permettete parliamo di donne e La congiuntura, ai quali seguirono commedie di costume vivaci e leggere ma cariche anche di graffiante umorismo, a volte alle soglie del grottesco e non prive di una certa volgarità. Tra le opere del periodo ricordiamo: Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968); Il commissario Pepe (1969); Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) (1970). Nel 1973 realizzò una sorta di film-inchiesta, Trevico-Torino. Viaggio nel FIAT-nam, basato sulle difficoltà di inserimento degli operai meridionali nella realtà industriale del Settentrione. L'anno dopo fu la volta di C'eravamo tanto amati, uno spaccato dolce-amaro di 30 anni di vita italiana attraverso le vicende di un gruppo di amici, mentre del 1976 fu Brutti, sporchi e cattivi, che fece vincere a S. il premio a Cannes per la miglior regia. Con Una giornata particolare (1977), storia dell'incontro tra un intellettuale omosessuale e una casalinga proletaria nel giorno della visita di Hitler a Roma, S. volle affrontare il tema della solitudine e dell'emarginazione culturale, aiutato nel suo intento dalle magistrali interpretazioni di Marcello Mastroianni e Sophia Loren (il film gli valse il David di Donatello per la miglior regia). Seguirono poi: La terrazza (1980), amaro ritratto del fallimento di un gruppo di intellettuali cinquantenni; Passione d'amore (1981), struggente storia d'amore ambientata nell'Italia del 1863; Il mondo nuovo (1982), una personale versione dell'episodio della fuga di Luigi XVI verso Varennes nel 1791; Ballando ballando (1984), un film senza dialoghi che, con l'ausilio di brani musicali, narra 50 anni di storia francese (David di Donatello per il miglior film e per la migliore regia); Maccheroni (1985); La famiglia (1987), spaccato di un secolo di vita italiana (David di Donatello e Nastro d'Argento per la miglior regia); Splendor (1988) e Che ora è (1989), entrambi interpretati da Marcello Mastroianni e Massimo Troisi, quest'ultimo voluto dal regista anche nel suo Il viaggio di Capitan Fracassa (1990); Mario, Maria e Mario (1993), una storia familiare in cui si intrecciano amore e passione politica; Romanzo di un giovane povero (1995), le cui componenti si rifanno al film noir e alla tragedia familiare; la commedia La cena (1998), ritratto della media borghesia romana; Concorrenza sleale (2001), drammatica vicenda di un gruppo di Ebrei in epoca fascista; Gente di Roma (2003), un bozzettistico omaggio personale del regista campano alla capitale italiana. Nel 2001 S. fu tra gli autori del documentario Un altro mondo è possibile, dedicato a quanto successo a Genova nel luglio 2001 durante le manifestazioni di protesta al G8 (n. Trevico, Avellino 1931).